«Due poesie del 1946» di Cesare Pavese.

Le piante del lagoti hanno vista un mattino.I sassi le capre il sudoresono fuori dei giorni,come l’acqua del lago.Il dolore e il tumulto dei giorninon scalfiscono il lago.Passeranno i mattini,passeranno le angosce,altri sassi e sudoreti morderanno il sangue– non sarà cosí sempre.Ritroverai qualcosa.Ritornerà un mattinoche, di là dal tumulto,sarai sola sul lago. Anche tu sei… Continua a leggere «Due poesie del 1946» di Cesare Pavese.

L’INCIPIT DI «LA LUNA E I FALÒ» DI CESARE PAVESE (con un breve commento di Vittorio Panicara).

C’è una ragione perché sono tornato in questo paese, qui e non invece a Canelli, a Barbaresco o in Alba. Qui non ci sono nato, è quasi certo; dove son nato non lo so; non c’è da queste parti una casa né un pezzo di terra né delle ossa ch’io possa dire «Ecco cos’ero prima… Continua a leggere L’INCIPIT DI «LA LUNA E I FALÒ» DI CESARE PAVESE (con un breve commento di Vittorio Panicara).

Citazione da «La luna e i falò» di Cesare Pavese (incipit).

C’è una ragione perché sono tornato in questo paese, qui e non invece a Canelli, a Barbaresco o in Alba. Qui non ci sono nato, è quasi certo; dove son nato non lo so; non c’è da queste parti una casa né un pezzo di terra né delle ossa ch’io possa dire «Ecco cos’ero prima… Continua a leggere Citazione da «La luna e i falò» di Cesare Pavese (incipit).