IL BUONO (Nazim Hikmet), IL BRUTTO (Stefano Benni) E IL CATTIVO (Charles Baudelaire): poesie d’amore a confronto, prima parte (di Vittorio Panicara).

Inizia con questo articolo una serie di confronti più o meno seri tra autori tra loro diversi e appartenenti a epoche tra loro lontane. Verranno citati estratti significativi di loro opere, un’opera per ogni poeta o narratore. Le citazioni saranno tutte pertinenti a un unico tema e da questo paragone potremo farci almeno un’idea delle caratteristiche specifiche dei loro testi e del loro valore letterario. Il riferimento ai titoli cinematografici ha una funzione orientativa e scherzosa al tempo stesso.

Questo primo articolo, suddiviso in due parti, si occupa delle seguenti raccolte poetiche:

  • Nazim Hikmet, Poesie d’amore, traduzione di Joyce Lussu, Oscar Mondadori, Milano 2002.

È il più famoso poeta turco del Novecento (1902-1963). I suoi nove libri di poesie hanno rivoluzionato la lirica moderna turca. Di fede comunista, patì il carcere, la tortura e l’esilio. Le sue poesie a soggetto politico vennero considerate sovversive e furono proibite. Morì a Mosca sessanta anni fa..

  • Stefano Benni, Prima o poi l’amore arriva, Universale Economica Feltrinelli, Milano 1999

Nato a Bologna nel 1947, non è solo uno scrittore, ma è anche umorista (è stato “battutista” di Beppe Grillo), giornalista, sceneggiatore e drammaturgo. Amico di Pennac, si è sempre impegnato in politica, protestando contro i tagli alla cultura e alla scuola.

  • Charles Baudelaire, Relitti e altri versi “maledetti”, traduzione di Alessandro Quattrone, Demetra Acquarelli, Prato 1995

Universalmente noto per i suoi «Fiori del male», Baudelaire (1821-1867) è stato anche critico letterario, critico d’arte, giornalista, filosofo, aforista, saggista e traduttore. Anticipò i temi e la sensibilità del Decadentismo e del Modernismo. A buon titolo venne incluso tra i “poeti maledetti”: estraniato, in conflitto con la società e la morale, quanto meno scomodo come scrittore. Diede il titolo «Relitti» a una raccolta quasi clandestina e limitata come tiratura: si trattava soprattutto delle poesie dei «Fiori del male» censurate dai giudici perché considerate immorali.

TEMI:

PRIMA PARTE: il vero amore, la passione amorosa

SECONDA PARTE: la sofferenza d’amore, amore e morte

IL VERO AMORE

IL BUONO: HIKMET

Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l’ho ancora detto.

IL BRUTTO: BENNI

Io ti amo
e se non ti basta
ruberò le stelle al cielo
per farne ghirlanda
e il cielo vuoto
non si lamenterà di ciò che ha perso
che la tua bellezza sola
riempirà l’universo

Io ti amo
e se non ti basta
vuoterò il mare
e tutte le perle verrò a portare
davanti a te
e il mare non piangerà
di questo sgarbo
che onde a mille, e sirene
non hanno l’incanto
di un solo tuo sguardo

Io ti amo
e se non ti basta
solleverò i vulcani
e il loro fuoco metterò
nelle tue mani, e sarà ghiaccio
per il bruciare delle mie passioni

Io ti amo
e se non ti basta
anche le nuvole catturerò
e te le porterò domate
e su te piover dovranno
quando d’estate
per il caldo non dormi
E se non ti basta
perché il tempo si fermi
fermerò i pianeti in volo
e se non ti basta
vaffanculo.

IL CATTIVO: BAUDELAIRE

INNO
A l’adorata, a la bellissima che riempie il mio cuore di
luce, a l’angelo, a l’idolo immortale, salute per l’immortalità!
Ella si espande ne la mia vita come un’aria pregna di
sale e ne l’anima mia insoddisfatta versa il desiderio de
l’eterno.
Sacchetto sempre fresco che profuma l’atmosfera d’un
caro nido, incensiere dimenticato, fumante in segreto a
traverso la notte,
amore incorruttibile, come esprimerti con verità? granello
di muschio che giaci invisibile nel profondo de la
mia eternità!
A l’adorata, a la bellissima che è la mia gioia e la mia
salute, a l’angelo, a l’idolo immortale, salute per
l’immortalità!

LA PASSIONE AMOROSA

IL BUONO: IKMET

Anima mia
chiudi gli occhi
piano piano
e come s’affonda nell’acqua
immergiti nel sonno
nuda e vestita di bianco
il più bello dei sogni
ti accoglierà

anima mia
chiudi gli occhi
piano piano
abbandonati come nell’arco delle mie braccia
nel tuo sonno non dimenticarmi
chiudi gli occhi pian piano
i tuoi occhi marroni
dove brucia una fiamma verde
anima mia.

IL BRUTTO: BENNI

CONSIGLI A UN’AMICA

Non fare pompini ai soldati
possono esplodere
non ti truccare la bocca
è un bersaglio di notte
non adescare in piazza
i carabani in divisa
e baciami alle spalle
che muoia all’improvviso

e poi non fare mai l’amore
sotto una coperta peruviana
del tuo vecchio vibratore
non essere così gelosa
e non credergli mai
se dice che ti sposa

Non portare gli slip
prima o poi si ribellano
non dare via il culo
a chi non sa capirlo
non mordere sul collo
chi soffre d’artrosi
non frustare troppo forte
i masochisti ipertesi

e poi non fare mai l’amore
con un barboncino violento
o in una sezione piccì
durante il tesseramento
e sii sempre dolce
e stupita, come sei
quando passano gli aeroplani
tra le gambe
e piovono bombe
e stiamo così bene
che abbiamo paura
di trovarci in un sogno
o in un film porno.

IL CATTIVO: BAUDELAIRE

LO ZAMPILLO

Come sono stanchi i tuoi begli occhi, povera amica!
Resta a lungo in questa posa languida
in cui il piacere t’ha sorpreso:
no, non riaprirli!
Lo zampillo, che chiacchiera in cortile
e non tace notte e giorno,
alimenta dolcemente l’estasi
in cui questa sera m’ha immerso l’amore.

Come sboccia in mille fiori
lo zampillo
tra i colori lieti
della Luna!
E che pioggia di lacrime fitte
quando cade!

Pare la tua anima che incendiano
i lampi ardenti della voluttà
mentre si slancia ardita e rapida
verso i vasti cieli incantati
e che s’effonde poi morendo
in un flutto di triste languore
scendendo da un pendio invisibile
nel fondo del mio cuore.

Come sboccia in mille fiori
lo zampillo
tra i colori lieti
della Luna!
E che pioggia di lacrime fitte
quando cade!

Come sei bella tu la notte!
E che dolce per me, chino sui tuoi seni,
udire il pianto eterno
che singhiozza nelle vasche!
Luna, acqua sonora, notte benedetta,
alberi che rabbrividite intorno,
siete voi lo specchio del mio amore,
voi con quella pura malinconia!

Come sboccia in mille fiori
lo zampillo
tra i colori lieti
della Luna!
E che pioggia di lacrime fitte
quando cade!

***

BREVE COMMENTO

Le differenze tra questi tre poeti sono evidenti.
Nelle poesie di Hikmet prevale il sentimento e il rapporto con la donna è sia il terminale del suo slancio vitale, che il faro che illumina una vita tempestosa e difficile da affrontare. Soprattutto se si tiene fede agli ideali, cosa non frequente tra i letterati. Ne «Il più bello dei mari» la lode per la donna è proiettata verso il futuro e il “non detto”, mentre in «Anima mia» la passione si diffonde in un’atmosfera di sogno e di incanto.
Stefano Benni, al contrario, in «Io ti amo» usa l’iperbole per dare risalto alla sua vena satirica e trasgressiva, come si vede con la sorpresa finale dell’ultimo verso. Gli scabrosi «Consigli a un’amica» si orientano piuttosto verso un realismo crudo, che si accentua via via fino a rendere i “consigli” irreali e grotteschi, in nome di una protesta ferma e decisa verso gli infingimenti della poesia amorosa tradizionale.
La vena poetica di Baudelaire pende verso l’esaltazione dell’Eros, dapprima con il suo «Inno» alla donna, elevata al rango di dea immortale, poi con la passione di «Zampillo», che fa luce su quanto di incorruttibile ha l’amore nell’ambito della sensualità. La sua illusione di eternità si risolve nei languori della sensualità, nell’estasi dei sensi e della voluttà. E specchio dell’amore del poeta sono luna, acqua sonora, notte benedetta.
È probabile che le poesie che seguiranno nella seconda metà dell’articolo perfezionino quanto detto finora su Hikmet, il buono, Benni, il brutto, e Baudelaire, il cattivo.

3 pensieri riguardo “IL BUONO (Nazim Hikmet), IL BRUTTO (Stefano Benni) E IL CATTIVO (Charles Baudelaire): poesie d’amore a confronto, prima parte (di Vittorio Panicara).”

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