A Bergamo, un anno fa, l’amministratore di uno stabile riceve una lettera di protesta per la presenza di una ragazza originaria della Costa d’Avorio nello stabile. Lei stessa dichiara che in sintesi la lettera voleva dire:
Gli stranieri portano il virus, chiamate i carabinieri
Fonte: .https://www.ilgiorno.it/bergamo/cronaca/coronavirus-1.5050442
Evidentemente in questo caso l’ignoranza si fonde con il razzismo e dà risultati esplosivi.
Va anche peggio sui mass-media. Nella foto si vede il solito Mario Giordano che in televisione spacca zucche vuote con una mazza tricolore, per spazzare via la festa di hallowin, esterofila e colonizzatrice.
Qui l’ignoranza non c’entra, è solo stupidità mescolata alla malafede.
L’esempio successivo, invece, potrebbe essere un esempio di buona fede…
«I meridionali sono inferiori» così in tv il direttore di Libero Vittorio Feltri, ospite della trasmissione di Rete 4 Fuori dal coro. Nel video dal 50° secondo:
Si legga anche in
Ma a volte cultura, intelligenza e prestigio riuniti insieme nella stessa persona possono portare ad effetti simili (potenza dei pregiudizi). Vale a dire a riflessioni che in tv sono anche di Iva Zanicchi.
Storico, scrittore, giornalista, Giordano Bruno Guerri ha negato recentemente che gli italiani di oggi siano razzisti, anche se lo sono stati in passato con l’antisemitismo. Così dichiara in un articolo:
Per la natura umana il “diverso” è “diverso”. Certamente, ci sono fasi storiche in cui un popolo è più o meno razzista. Ma io credo che tutti i popoli siano istintivamente razzisti. Comunque, non penso che gli italiani lo siano. Siamo una confluenza storica di decine di razze che si sono fuse. Non possiamo, quindi, essere razzisti.
Da notare come Giordano Bruno Guerri mantenga con tutta la sua validità il concetto di razza, anche se, a una precisa domanda del giornalista, si giustifica dicendo che usa il termine in modo convenzionale (?).
Più avanti aggiunge qualcosa a proposito dell’immigrazione in Italia:
Inoltre, si tratta di un’immigrazione povera, direi disperata, con una tendenza oggettiva, fisiologica a delinquere, e ciò incrementa ulteriormente la sensazione di dover combattere un nemico razziale. Ma in definitiva, ripeto, direi che non siamo un popolo razzista.
È da dire che l’intervistato non chiarisce il motivo per cui gli immigrati odierni tendano “fisiologicamente” a delinquere.
Le dichiarazioni di Guerri forse sono un po’ troppo disinvolte, se si tiene conto che le immagini seguenti sono tratte dall’attualità italiana più o meno recente.
Naturalmente ci sono coloro che cercano di far conoscere questo fenomeno per poterlo combattere.
Culturamoremio 