Il populismo è il tema del giorno e, nonostante la sua complessità, sembra necessaria una definizione per poter applicare e verificare un concetto di cui si parla tanto e di cui in fondo non si sa abbastanza. Ecco alcune citazioni, forse utili per una prima riflessione:
Una ideologia dal cuore sottile, la quale considera la società essenzialmente divisa in due gruppi omogenei, le persone oneste [pure] contro le elite corrotte e che ritiene che la politica debba essere un’espressione della volonté générale (volontà generale) del popolo / una risposta democratica illiberale al liberalismo antidemocratico.
(Cas Mudde)
Quando predomina una politica delle identità, i populisti prosperano
(Jan-Werner Müller)
Per comprendere il populismo dobbiamo tenerlo sempre associato alla leadership personale e alla sua rivendicazione di rappresentanza.
(Nadia Urbinati)
…malattia infantile della democrazia / è un’entità molto più impalpabile e meno identificabile entro specifici confini e involucri. È uno stato d’animo. Un mood / […] sono gli artefici della Brexit inglese (…) loro i protagonisti dello sconcertante trionfo di Trump (…) loro gli spettri che si aggirano per l’Europa destabilizzando, da destra (di più) o da sinistra, la leadership oligarchica della sua Commissione e degli apparati comunitari; loro il propellente del grillismo, del lepenismo, dell’indipendentismo antieuro, della rivolta anti-immigrati.
(Marco Revelli)
…un misto di liberismo acritico, di culto del progresso tecnologico e del “nuovismo”, di disprezzo nei confronti della politica
(Gaetano Arfé)
Difficile anche solo imbastire un discorso unitario. Di cosa non si può dubitare? È la crisi dei tempi moderni globalizzati, in cui di certo c’è solo la crisi della democrazia.
L’abuso del termine «populismo» e la sua indeterminatezza consiglierebbero di rinunciarvi, ma questo è troppo comodo per chi non ha la capacità o la voglia di capire davvero il presente.